ingiustizie

ARANCE E ZUCCHINE DELLA DISCORDIA

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By spacevoyager12

A volte, certe situazioni presentano elementi che conducono all’esasperazione e portano ad agire senza valutare le conseguenze, specie se queste non si manifestano all’istante, bensì a lungo termine.

Non essendo presente all’evento, riferisco in breve ciò che mi è stato riportato da testimoni: un esponente di un’associazione del posto, che si occupa di aspetti sociali della nostra città, vedendo banchi di prodotti ortofrutticoli sistemati sul ciglio della strada senza alcun tipo di protezione, frequentemente irrorati dai gas di scarico dei veicoli transitanti sulla strada nella zona di Lavinio Stazione, e continuamente visitati da creature volanti che non garantiscono il cento per cento dell’igiene, ha contestato questo spettacolo ed è volato dal sindaco il quale, non essendo Einstein, in più, già angariato e pressato da altre preoccupazioni, prima fra tutte la questione centrali bio-gas, pertanto molto seccato, ha emanato un’ordinanza che, dal 9 aprile, vieterà del tutto l’esposizione della merce ortofrutticola al di fuori dei locali di vendita.

ordinanza
ordinanza. Cliccare su foto per vederla meglio

Dettaglio: pare che il rivenditore – o i rivenditori di frutta e verdura, rei nell’innesco della protesta, – fosse, o fossero, extra comunitari. Solita storia di intolleranza che mal cela un ipocrita razzismo.

In ogni caso, la conseguenza di tale provvedimento è che, a ridosso della stagione estiva, periodo in cui a Lavinio, zona di villeggiatura, il commercio di questa categoria di prodotti, nonché naturalmente altri, stretto oltremodo dalla crisi, tira un po’ di fiato, veda invece un brusco calo di attività causato proprio, a detta degli interessati, dal non poter esporre la merce negli spazi fuori dai locali, spesso piccoli, specie ad Anzio, col rischio che i clienti non si fermino ad effettuare acquisti, preferendo recarsi nei mercati dove, al contrario, nel testo dell’ordinanza i proprietari dei banchi sono esenti dal divieto di esposizione, quasi fossero risparmiati dai disagi  che l’aria aperta può portare.

1o esempio negozio
1o esempio negozio
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2o esempio negozio

 Risultato: i rivenditori di frutta e verdura hanno dissotterrato l’ascia di guerra e minacciano ferro e fuoco, accompagnati da vivaci class actions contro sindaco e associazione, secondo loro, specie quest’ultima, diretti responsabili di una prossima eventuale dèbacle finanziaria.

Per questa disposizione, una commerciante denuncia due contratti sfumati con due colleghi che le avrebbero chiesto un locale di sua appartenenza in affitto per vendere, quest’estate appunto, frutta e verdura.

Che fare?

Pensare prima di agire.

Ma non sempre succede.

La crisi morde, la rabbia sobbolle negli animi esacerbati dalle ristrettezze economiche, e le ingiustizie appaiono ciclopiche tanto da non poterle sopportare più.

Ecco quindi le piccole scintille che fanno scoppiare gli incendi.

Tale ordinanza avrà decorso da questo sabato; è possibile apportare modifiche almeno entro giugno?

Diversamente, non dovremo meravigliarci se accadrà qualcosa di spiacevole.