igiene

SU BIOGAS E RIFIUTI L’ENNESIMO BLUFF MENTRE ANZIO DIVENTA PATTUMIERA

Postato il Aggiornato il

(Riportiamo  a seguito del Consiglio Comunale che si è svolto ad Anzio il 24 02 2017 il Comunicato Stampa pervenutoci dai consiglieri Ivano Bernardone e Maria Teresa Lo Fazio. – admin).

Il nostro voto contrario alla ridicola modifica del Regolamento di Igiene e Sanità deriva dalla certezza che quanto votato, come ci hanno ben spiegato gli stessi proponenti, non blocca gli impianti in corso di realizzazione e non definisce alcun razionale limite alla quantità enorme di rifiuti che si sta per riversare sulla nostra città. La modifica al regolamento vorrebbe introdurre la distanza di 1000 ml dai centri abitati dei soli futuri impianti; si tratta in realtà di una prescrizione facilmente discutibile ed aggirabile, probabilmente incoerente con le norme sovra ordinate e che peraltro ammette implicitamente che a 1100 ml dal centro abitato sia possibile installare ogni nefasto impianto.
Il solito dibatto sterile e basato su atti scadenti, è stato avviato senza i preventivi pareri della commissione consiliare competente e del dirigente preposto e per l’ennesima volta sono state omesse e rifiutate azioni realmente incisive come l’insediamento della “commissione speciale rifiuti” coadiuvata da esperti, l’avvio di studi epidemiologici di coorte, l’appello a principi cardine come quello di “precauzione” e di “cumulo degli impatti”.
Il Consiglio Comunale, ancora una volta, è stato utilizzato per le prove tecniche di campagna elettorale e di ricomponimento della pessima compagine politica che, da troppo tempo e malissimo, amministra la città; con buona pace dei cittadini che aspettano risposte vere a problemi seri.

Ivano Bernardone – Maria Teresa Lo Fazio

ARANCE E ZUCCHINE DELLA DISCORDIA

Postato il

By spacevoyager12

A volte, certe situazioni presentano elementi che conducono all’esasperazione e portano ad agire senza valutare le conseguenze, specie se queste non si manifestano all’istante, bensì a lungo termine.

Non essendo presente all’evento, riferisco in breve ciò che mi è stato riportato da testimoni: un esponente di un’associazione del posto, che si occupa di aspetti sociali della nostra città, vedendo banchi di prodotti ortofrutticoli sistemati sul ciglio della strada senza alcun tipo di protezione, frequentemente irrorati dai gas di scarico dei veicoli transitanti sulla strada nella zona di Lavinio Stazione, e continuamente visitati da creature volanti che non garantiscono il cento per cento dell’igiene, ha contestato questo spettacolo ed è volato dal sindaco il quale, non essendo Einstein, in più, già angariato e pressato da altre preoccupazioni, prima fra tutte la questione centrali bio-gas, pertanto molto seccato, ha emanato un’ordinanza che, dal 9 aprile, vieterà del tutto l’esposizione della merce ortofrutticola al di fuori dei locali di vendita.

ordinanza
ordinanza. Cliccare su foto per vederla meglio

Dettaglio: pare che il rivenditore – o i rivenditori di frutta e verdura, rei nell’innesco della protesta, – fosse, o fossero, extra comunitari. Solita storia di intolleranza che mal cela un ipocrita razzismo.

In ogni caso, la conseguenza di tale provvedimento è che, a ridosso della stagione estiva, periodo in cui a Lavinio, zona di villeggiatura, il commercio di questa categoria di prodotti, nonché naturalmente altri, stretto oltremodo dalla crisi, tira un po’ di fiato, veda invece un brusco calo di attività causato proprio, a detta degli interessati, dal non poter esporre la merce negli spazi fuori dai locali, spesso piccoli, specie ad Anzio, col rischio che i clienti non si fermino ad effettuare acquisti, preferendo recarsi nei mercati dove, al contrario, nel testo dell’ordinanza i proprietari dei banchi sono esenti dal divieto di esposizione, quasi fossero risparmiati dai disagi  che l’aria aperta può portare.

1o esempio negozio
1o esempio negozio
SAMSUNG
2o esempio negozio

 Risultato: i rivenditori di frutta e verdura hanno dissotterrato l’ascia di guerra e minacciano ferro e fuoco, accompagnati da vivaci class actions contro sindaco e associazione, secondo loro, specie quest’ultima, diretti responsabili di una prossima eventuale dèbacle finanziaria.

Per questa disposizione, una commerciante denuncia due contratti sfumati con due colleghi che le avrebbero chiesto un locale di sua appartenenza in affitto per vendere, quest’estate appunto, frutta e verdura.

Che fare?

Pensare prima di agire.

Ma non sempre succede.

La crisi morde, la rabbia sobbolle negli animi esacerbati dalle ristrettezze economiche, e le ingiustizie appaiono ciclopiche tanto da non poterle sopportare più.

Ecco quindi le piccole scintille che fanno scoppiare gli incendi.

Tale ordinanza avrà decorso da questo sabato; è possibile apportare modifiche almeno entro giugno?

Diversamente, non dovremo meravigliarci se accadrà qualcosa di spiacevole.

 

CI RISIAMO SENZA FINE

Postato il

di Angela Pensword

Ci risiamo, senza fine. …

Questa è una foto scattata il 14 7 2015 in Via delle Pratoline a Lavinio (Anzio).

14 07 2015 Via delle Pratoline
14 07 2015 Via delle Pratoline

È senza dubbio opera di incivili, perché è da incivili lasciare l’immondizia per le strade. Ma forse questi incivili non sanno dove lasciare i propri rifiuti. Alcuni non hanno il secchio differenziato, altri stanno qui pochi giorni e non sono inseriti, come propria forma mentale e come organizzazione, nella raccolta differenziata a “giorni differenziati”.  Diciamo anche che molti di noi sono nostalgici del vecchio cassonetto. Il vecchio cassonetto è di per sé una bruttura, perché alla fine corrisponde alla stessa cosa che accade oggi (solo però concentrato accanto al cassonetto e non sparso lungo le strade). Molti sono anche nostalgici del potere depositare il proprio sacchetto uscendo di casa, magari andando a piedi, svincolati da orari giornalieri e settimanali, e, diciamo anche, non sopportano il doversi tenere l’immondizia a casa, neanche per un giorno. Il fatto in più che la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti sia aumentata senza una spiegazione fa aumentare i malumori e l’intolleranza verso le carenze di un servizio che, anche se può apparire comodo in quanto “ti vengono a prendere l’immondizia fino a casa” in realtà comodo non è, proprio perché vincolato ad orari e a giorni, e privo di aree di deposito rifiuti autorizzate.

Ma è stata fatta un’analisi del perché si verifica questo fenomeno diffuso? Sono diverse cause, a cominciare dall’inciviltà, dalla non stanzialità, dal fatto che non tutti in questo territorio possono od  hanno voglia di mostrare il documento in discarica per depositare i rifiuti, dalla carenza del porta a porta non integrato con altri sistemi di raccolta. Le attuali due isole ecologiche del territorio non bastano, ed anche l’aggiunta delle altre due previste (ancora n teoria) e ipoteticamente disponibili con un più ampio orario di raccolta sarebbero insufficienti.  Perché allora non attrezzare più punti di raccolta oltre alle multe? Molti “Incivili” portano la propria immondizia a Roma, pur pagando la tariffa ad Anzio. Altri “incivili” la abbandonano come un bambino alla ruota davanti i centri raccolta (sintomo che la volontà di non lasciarla in una strada qualunque ci sta).

Ed inoltre, ma è stata fatta un’analisi dei costi di gestione e proventi sul servizio? (la lascio a chi ci capisce di contabilità). Certo, il fatto che il territorio di Anzio e Lavinio abbia una concentrazione dilatata di abitanti per km quadrato non aiuta ad abbassare la tariffa, ma come spiegazione è certamente parziale, anche in previsione del fatto che la differenziata dovrebbe portare dei proventi. Anche il fatto che sul nostro territorio pare siano presenti molte persone non censite e che una gran parte di loro non abbia i mastelli incide negativamente sulla tariffa e sulla immondizia sparsa per le strade.

 Ed è stata fatta un’analisi della tipologia dei rifiuti che viene lasciata per strada?  Uno dei principali problemi della raccolta differenziata, in un territorio costituito prevalentemente da villette, è rappresentato dal verde da giardino, che costituisce la maggiore parte dei rifiuti abbandonati per strada, (complici anche taluni giardinieri che invece di andare a depositare i sacchi in discarica lo scaricano, se non nel proprio fondo, per strada, con grande spreco di un bene prezioso, il verde appunto). L’altra grande parte dei rifiuti abbandonati per strada è costituito da immondizia indifferenziata, dove tutto è messo tutto assieme.  Del resto, chi fa la differenziata ha comunque una maggiore sensibilità su tale questione, e quindi difficilmente andrà a buttare un sacco pieno di plastica per strada dopo avere perso tempo a prepararlo.

Indipendentemente dalla sensibilità personale, delle difficoltà relativamente allo smaltimento della immondizia ci sono, e le incontrano anche i cittadini più virtuosi. Alcuni esempi: Sisto (uomo di 70 anni) si lamenta del fatto che quando va a buttare i sacchi del verde nel container della discarica autorizzata, sotto il sole e con il grande caldo, non viene aiutato da nessuno. Francesca ha oramai fatto amicizia con i sacchetti che stazionano all’angolo vicino casa sua, ma non soffre della loro mancanza quando vengono periodicamente rimossi, perché se ne formano subito altri che poi, con i grandi acquazzoni, si sparpagliano in mezzo alla strada e non più al lato. Mario i sacchetti se li porta a Roma, pur pagando la tariffa qua, perché non vuole (essendo civile) lasciare né i sacchetti e né i mastelli per giorni in strada (lui e la sua famiglia stazionano prevalentemente il weekend). Esiste la discarica autorizzata, direte. Già, peccato che è chiusa la domenica pomeriggio e che non accetta l’indifferenziato (che poi si ritrova il lunedì mattina davanti al cancello). Oltre a ciò la tariffa è inspiegabilmente alta ed il verde continua ad essere un problema ed uno spreco.

Il servizio è privo quindi di quella possibilità che darebbe ai cittadini la libertà di disfarsi del sacchetto differenziato, ed indifferenziato, in qualunque giorno della settimana, in aree attrezzate e ben distribuite sul territorio, e, in primis, frequentemente smaltite. Eliminare il porta a porta? Ma non costerebbe di meno anche a chi ritira i rifiuti andare a prenderli in tanti piccoli punti  ben definiti invece di passare porta per porta? Penso di si. Senza volere arrivare a tanto certamente il servizio andrebbe integrato, per motivi di decoro, e per motivi di costi. Vi è una spesa aggravante nel dover andare a recuperare i rifiuti abbandonati abusivamente per le strade, scappati come tante pecore dal recinto. Aggravio di costi per il recupero di tali materiali sparsi nel territorio, aggravio di mancanza di decoro urbano, aggravio di problematiche per la salute e per l’ambiente. Ora sono in arrivo telecamere, e sono iniziate le multe.  Sono certamente delle valide iniziative, ma risolvono in parte il problema, in quanto in realtà di tratta di palliativi: eliminata una discarica essa si forma da un’altra parte.

Via delle Pratoline è solo un esempio. Lo stesso fenomeno si ripete in altri punti, tanto che il territorio in alcuni momenti diventa una discarica a cielo aperto, con i sacchetti sparsi lungo i bordi delle strade ed agli angoli di esse, e con la formazione di discariche abusive.

VIA GOLDONI: le due foto seguenti sono state fatte a distanza di mesi l’una dall’atra, e nel frattempo il luogo è stato ripulito molte volte (con il relativo costo). Segno che si continua a curare l’effetto senza agire sulla causa. Risultato: il problema non si risolve.

Ciò che compone le ulteriori e successive due foto è senza dubbio inciviltà (vi è un numero di telefono per il ritiro dei rifiuti ingombranti, come materassi e divani, che si possono comunque portare personalmente alla discarica), ma bisogna dare alle persone più posti dove depositare la indifferenziata (sacchi di plastica e buste piccole). Rimanere ancorati all’astrattismo della sua inesistenza porta a trovarcela sparsa per le strade, con uguale quantità di materiale da conferire poi in discarica, ma con l’aggravio del costo di recupero.

In questa situazione le discariche abusive ed i sacchetti in mezzo alle strade vengono periodicamente  rimosse (con il relativo costo), in un territorio che talvolta è una discarica a cielo aperto,  con il risultato che i costi aumentano ed il decoro diminuisce (fregati due volte).

Prendere atto che la indifferenziata continua ad essere prodotta (in percentuale minore rispetto a prima ma maggiore rispetto alle aspettative) porterebbe alla soluzione del problema. Del resto, qualunque analisi si deve basare sulla realtà e sul contesto, come qualunque soluzione.

A metà giugno vi è stato un incontro tra il Comitato per Lavinio e l’Assessore all’ambiente Placidi nel corso del quale l’assessore si è dimostrato molto disponibile a sentire e ad affrontare i problemi relativi alla questione.  In un’ottica di collaborazione tra istituzione e cittadini ha invitato a chiamare l’ufficio ambiente ed a segnalare eventuali disfunzioni e presenze di sacchetti per le strade.  Con l’occasione segnalo il numero dell’Ufficio Ambiente, nel caso servisse segnalare qualche cosa, 06-98499469 … (penso sia rovente).

Peccato che alcune segnalazioni, a detta di alcuni abitanti di Lavinio e di Anzio, risultano inascoltate. In VIALE TURCHESE (Lavinio), accanto al numero civico 5, dei sacchetti hanno stazionato su strada per mesi fino a quando da alti livelli è arrivata una richiesta formale (vedi allegato 1). Altri sacchetti,  sempre nella stessa via, segnalati unitamente ai precedenti, continuano a stazionare all’interno di un posto auto privato, abbandonato (ma forse non si può intervenire proprio perché proprietà privata, anche se per ragioni di salute pubblica, talvolta, delle iniziative si possono anche prendere). Forse bisognerà aspettare che prendano la forma di un’automobile (come la zucca di Cenerentola che si è trasformata in carrozza) e si mettano in moto da soli.

(di seguito il Sollecito pervenuto al riguardo dalla Città Metropolitana di Roma Capitale)

Allegato 1 SOLLECITO DA ROMA CAPITALE
Allegato 1 SOLLECITO DA ROMA CAPITALE

Non penso che ci sia la mancanza di volontà da parte del Comune o della Ditta di adempiere alle segnalazioni, ma che forse il Comune e la ditta hanno difficoltà a stare dietro e ad adempiere a tutte le segnalazioni richieste. Questo, allora, non dovrebbe far pensare loro che , forse, qualche cosa che non funziona nell’organizzazione e nella gestione complessiva c’è?  Forse, la mancanza di volontà è relativa a qualche altra cosa …

Recentemente il Coordinamento dei Comitati di Anzio ha offerto al Sindaco un piano di emergenza per affrontare la situazione, che unitamente corrisponde anche ad un miglioramento di alcune impostazioni, come ad esempio la messa in opera di mini isole ecologiche in specifici punti (già identificati), il posizionamento di numerosi cestini getta-rifiuti,  aggiungere un giorno fisso alla settimana di raccolta per le piccole potature, ma molto altro ancora. … (vedi Comunicato Stampa del Coordinamento dei Comitati di Anzio del 11 08 2015 relativo alla questione rifiuti  e relativa proposta).

Anche il Comitato per Lavinio ha rivolto al Sindaco ed all’amministrazione una ulteriore offerta di collaborazione, ed attua un’ottima analisi della situazione, con relativa proposta.  … (vedi Proposta del Comitato per Lavinio del 11 08 2015 sulla questione rifiuti  ).

Trovo entrambi due ottimi documenti, in quanto entrambe le proposte partono dall’analisi della realtà e del contesto locale, e danno, chi sotto l’aspetto tecnico e chi sotto l’aspetto operativo, e con spirito di collaborazione, suggerimenti propositivi e concreti per risolvere o migliorare la situazione.

Sono convinta che sia al Comune e sia nelle ditte appaltatrici del settore ci sono persone che vogliono che le cose funzionino bene.

Nel frattempo, mentre aspettiamo che il nuovo contratto di appalto (migliorativo per alcuni versi) riesca a decollare e ad essere testato, e mentre aspettiamo che le migliorie tecniche/operative che esulano dal contratto vengano ascoltate, …

Ci risiamo, … senza fine.

 

04 08 2015 Viale delle Ginestre
04 08 2015 Viale delle Ginestre

Prendendo spunto dalle iniziative del Coordinamento dei Comitati di Anzio e dal Comitato per Lavinio, ed aggiungendoci qualche cos’altro di mio sopra, penso certamente che:

  • andrebbe sensibilizzata maggiormente la popolazione (scuola e società in genere) sulla importanza e necessità di effettuare una corretta differenziazione dei rifiuti e su di un buon comportamento ambientale. (Nella scuola il Comune ha avuto una importante iniziativa al riguardo che spero proseguirà, e ve ne sono altre, realtà associative od iniziative portate aventi dagli insegnanti, che già da tempo attuano un’opera di sensibilizzazione all’interno della scuola, ed altri progetti che partiranno anche in tal senso).  Per la  popolazione andrebbe fatto di più, come sensibilità e controlli. Certo che, una volta sensibilizzata, se le si desse anche la possibilità di effettuare la differenziata potendola  smaltire agevolmente sarebbe una cosa intelligente.
  • Andrebbe rimodulata la tariffa, in base ad un effettivo ed equo consumo e servizio. Ovviamente dopo avere fatto una effettiva analisi dei costi e dei proventi, compresi quelli del conferimento rifiuti (che dal 2013 il Comune non rende disponibili al … vedi allegato)
  • Andrebbe censita effettivamente la popolazione. Nel nostro territorio pare vi siano molte persone non censite. Esse non pagano nulla, tariffa compresa, e non hanno i mastelli. (Il censimento è importante anche per motivi di sicurezza e padronanza del territorio).
  • Andrebbe data alla popolazione la possibilità di disfarsi agevolmente dell’immondizia differenziata ed indifferenziata. Attualmente non è così, e quello che troviamo per strada ne è una conseguenza. Quindi maggiori punti di raccolta a servizio dei cittadini, come richiede il Coordinamento (e ne aggiungerei anche altri). Ma a differenza da quanto affermato dal Coordinamento penso che in tali centri la raccolta dell’indifferenziato debba avvenire giornalmente, altrimenti, data la attuale ancora poca sensibilità nella differenziazione, i centri si trasformeranno in discariche puzzolenti a cielo aperto.
  • Buona l’intuizione del Comitato per Lavinio di istituire una Commissione nella quale vi sia la sinergia tra gli assessorati, e l’ascolto dei cittadini.
  • Andrebbe seguita maggiormente la trasparenza relativa ai costi di conferimento ed alla gestione di tali attività, e velocizzati i controlli nazionali al riguardo.
  • Andrebbero studiate altre soluzioni per abbattere i costi del servizio e altre possibilità relative al riciclo e allo smaltimento dei rifiuti.
  • E vi sarebbe ancora altro da dire, e da fare …

Angela Pensword

14/08/2015