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COME TI PRESENTO LA MIA ULTIMA FATICA LETTERARIA E TI CONVINCO A LEGGERLA

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PRESENTAZIONE DEL LIBRO

NON CI SONO PIU’ I FILOSOFI DI UNA VOLTA

by Vittorio Salvati

 

l'autore, Vittorio Salvati
l’autore, Vittorio Salvati

 

by spacevoyager12 (Paola)

Scrivere un romanzo, un saggio o, comunque un’opera letteraria, è già di per sé un’operazione solo apparentemente facile; vedere materializzato il sogno di un’accettazione dell’opera da parte di una casa editrice è un sogno ancora più grosso, sebbene al giorno d’oggi, grazie ai media informatici si possa aggirare l’ostacolo dell’editoria con l’auto-pubblicazione, ammirare la copertina del proprio libro nelle vetrine o sui banchi delle grosse librerie è il massimo dei sogni di un aspirante scrittore che, in questo modo, si sente promosso al rango di scrittore professionista. A questo punto però, scatta un’altra operazione non meno difficile e delicata della scrittura e della pubblicazione: la presentazione della propria opera a scopo pubblicitario e divulgativo: in altre povere e semplici parole: come ti informo che ho scritto qualcosa e che desidererei tu, potenziale lettore, leggessi.

Abitualmente, la presentazione di un libro avviene, come è logico pensare, presso una libreria, ovvero: il tempio della lettura.

Ma come ti illustro il mio romanzo, raccolta di racconti, saggio, silloge di poesie, eccetera, evitandoti il rischio della noia o peggio, del colpo di sonno? Come posso convincerti, caro potenziale lettore, che la mia opera, qualunque essa sia, vale la pena di essere letta a prescindere da tutto, evitando il pericolo dello sbadiglio, sempre presente nel locale dove avviene tale evento sotto forma di evanescente ma percepibile spettro che mi terrorizza?

Sì, perché purtroppo, il rischio che la presentazione di un’opera letteraria risulti tediosa è costantemente alla porta e bisogna porvi presto rimedio. D’altro canto, quando si deve parlare del frutto del proprio lavoro intellettuale, che si racconta? Di cosa parla – senza “allargarsi” troppo per non rivelare tutto – ; cosa si voleva dire con ciò che si è scritto, in altre parole, l’eventuale messaggio che si voleva trasmettere leggendo tra le righe, spingendosi, alla fine, a rivelare qualche trucco, – solo qualche – o aneddoto collegato alla fase di stesura dell’opera.

Le presentazioni dei libri avvengono, più o meno tutte, con questa modalità ed è ovvio che dopo aver assistito ad una, due, massimo tre eventi di questo genere, venga da pensare “vista una, l’ hai viste tutte”. Ma allestire la presentazione di un volume, inventando formule nuove per attirare i lettori, senza farli cadere nella noia, non è gioco da ragazzi, tuttavia, qualcuno è riuscito nell’impresa con esiti sorprendenti e positivi. C’è, per esempio, chi è ricorso allo stratagemma di una vera e propria performance di tipo ed impatto teatrale, aggiungendovi addirittura esibizioni musicali e c’è invece chi, meno enfaticamente e dispendiosamente, suscitando tuttavia pari interesse e curiosità, ha trasformato l’evento in una semplice ma simpatica lettura del’opera a due, con la collaborazione di un attore proveniente dal teatro,  – in questo caso specifico trattasi di Sandro Vaggi, non certo ultimo nel relativo panorama -, alternandosi nel leggere alcuni brani del libro strategicamente scelti in modalità, appunto teatrale, creando così una sorta di “botta e risposta” che si potrebbe tranquillamente vedere su di un palcoscenico. E’ ciò che è successo nello spazio non amplissimo, ma sempre molto accogliente, della Libreria Magna Charta in occasione della presentazione dell’ultima fatica letteraria di Vittorio Salvati, intitolata NON  C I  SONO PIÙ’ I FILOSOFI  DI  UNA VOLTA,  titolo peraltro riecheggiante, con la solita ironia che contraddistingue Salvati, una realtà invece amara, che si riferisce non solo alla qualità dei filosofi in giro al giorno d’oggi, ma più esattamente, forse, anche agli scrittori in loro per loro.

Vittorio Salvati e Sandro Vaggi
Vittorio Salvati e Sandro Vaggi

Cosa trova il lettore nel volume di Salvati?

Pensieri, aforismi, poesie, vecchi e nuovi racconti, nonché riproposizioni di brani di alcuni suoi romanzi più famosi e tanto altro ancora che però mi riservo di rivelare per non rovinare la sorpresa al lettore.

Sarà la crisi economica, ma oggi sembra che tutti si siano messi a scrivere, sperando nel colpo di fortuna di essere scoperti e uscire nell’editoria, solo che non tutti sono effettivamente capaci di farlo.

Scrivere non è cosa di tutti: Vittorio Salvati lo sa fare e lo fa benissimo da anni.

Leggerlo per credere.

Il volume è reperibile presso la Libreria Magna Charta ed in altri punti vendita di grosso smercio.