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è morto un bambino di sette anni per carenza di cura di antibiotico

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Quando l’ostinazione e l’ignoranza consigliano male, e quando il buon senso è latitante …

di Angela Pensword

E’ una di quelle notizie che non si vorrebbe mai sentire. A Pesaro un bambino è morto di setticemia, e si può immaginare con quanto dolore fisico e psichico. E’ morto per non essere stato curato per tempo con gli antibiotici. Il bimbo era stato colpito da una otite acuta, ma la cura era proseguita solo con l’omeopatia. Quando è stato portato all’ospedale ormai l’infezione era andata troppo avanti. Adesso ad essere indagato per omicidio colposo è il presunto medico omeopata che aveva in cura il bambino, ma anche i genitori vanno incontro ad accertamenti. E’ vero che non bisogna abusare di antibiotici, ed è vero che l’omeopatia può essere un aiuto iniziale, ma c’è un limite oltre il quale non bisogna andare, oltre il quale non bisogna avere paura di affidarsi alle medicine tradizionali frutto della scienza e del progresso. Certamente i genitori saranno stati mal consigliati dal medico omeopata e non pensavano a tale conseguenza, come va rispettato il loro dolore, ma questa vicenda deve far riflettere che delle volte essere troppo “duri e puri” ed “ostinati” nelle proprie convinzioni può portare a delle conseguenze letali. Si tratta di buon senso, di buoni consigli, e, quando si fanno le scelte sbagliate, anche di ignoranza.  

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